NERO: il primo SAKE fatto in Italia dalla descrizione ci sembra più una birra. – (NERO: reading about the first “SAKE” made in Italy, it rather seems a beer.)

English below…

Nelle ultime settimane decine di persone sono corse a segnalarci il primo SAKE italiano!!!.

“Un SAKE (finalmente) fatto in Italia?”
“Si potrà chiamare SAKE?” (sì se lo fosse, ma non questo IMHO)
“Hai visto: http://sakeitaliano.it li conosci? È vero?” Continua a leggere

Presentazione del libro a Bassano del Grappa (VI).

 

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Venerdì 7 dicembre 2018 alle 18:00 presso lo Showroom ALPES INOX di via Angarano 36 a Bassano del Grappa (VI) si terrà una proiezione fotografica e la presentazione del libro di Marco Massarotto “SAKE. IL GIAPPONE IN UN BICCHIERE”.

L’autore presenterà il libro e illustrerà la produzione del sake con foto originali.

A seguire rinfresco con vino offerto da ALPES INOX, formaggi locali e degustazione di sake giapponese offerto da JAPAN CONCIÈRGE, l’esclusivo servizio di Travel Design per il Giappone.

RSVP: info@laviadelsake.it

https://www.facebook.com/events/388443918571768/

 

Vi presentiamo… il “Japan Festival”!

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Non perdetevi il Japan Festival Milano 2018!

SCARICA IL PROGRAMMA COMPLETO!

Dal 2014 per quatto anni abbiamo organizzato il Milano Sake Festival, grazie al vostro sostegno e alla vostra partecipazione.

 

Da quest’anno abbiamo deciso di fare un grande balzo in avanti e trasformare un piccolo festival di successo dedicato al sake in un grande appuntamento dedicato al Giappone!

Sake ce ne sarà quanto e più di prima, ma “accompagnato” da sushi, wagyu, ramen e anche corsi, laboratori, manga, arti marziali, automobili, robot e personaggi animati.

Non perdetevi il Japan Festival Milano 2018!

SCARICA IL PROGRAMMA COMPLETO!

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Visita il sito ufficiale! -> http://www.japanfestival.it

Marco Massarotto, presidente de La Via del Sake, nominato Sake Samurai 2016

Il giorno 20 ottobre 2016 preso il santuario Shimogamo Jinja di Kyoto si è svolta la cerimonia di nomina del prestigioso riconoscimento di SAKE SAMURAI, conferito annualmente dal junior council dell’associazione giapponese dei produttori di sake (JSS).
L’edizione 2016 ha visto il riconoscimento andare a 5 persone, tra cui il nostro fondatore e presidente Marco Massarotto.

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TANABATA: La Via del Sake e delle stelle passa per Trieste.

Il 7 luglio è una festa giapponese molto importante: si celebra il ricongiungimento delle divinità Orihime e Hikoboshi, rappresentanti le stelle Vega e Altair. Secondo la leggenda i due amanti vennero separati dalla Via Lattea, potendosi incontrare solo una volta all’anno: il settimo giorno del settimo mese.

CELESTINO in collaborazione con  La Via del Sake e YKIAT vi invitano il 7 luglio  alle ore 20 per festeggiare ★ TANABATA ★

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Kyōto Day 2016: una giornata per scoprire l’antica capitale del Giappone e pianificare il tuo viaggio.

Il Comune di Kyōto, La Via del Sake e Appartamento Lago in collaborazione con Gekkeikan Sake e Hands on Design e  sono lieti di presentarvi il Kyōto Day 2016: una giornata per scoprire i luoghi, i sapori, le storie e gli indirizzi di Kyōto e iniziare a pianificare il proprio viaggio. Continua a leggere

Piccola guida allo Scintoismo (per capire meglio anche il Sake)

Nel 1281 una violenta tempesta (invocata in preghiera dai Giapponesi) affonda la flotta Mongola, fu chiamata KamiKaze: Vento (Kaze) delle divinità (Kami). Il termine nasce quindi come fenomeno naturalistico mosso dalle divinità e solo a inizio ‘900 prenderà la sua accezione di “guerriero suicida” esportata al medio oriente e alle cronache odierne del terrorismo. Lo Shinto, infatti, diventerà la religione nazionalista nella Seconda Guerra Mondiale e glorificatrice dell’imperatore come discendente dalle divinità naturali. Come vediamo dalla foto qui sotto, le sue radici affondano nelle tradizioni secolari del Giappone.

Il Sake (vino di riso) sta alla religione Scintoista (Shinto) più o meno come il vino sta alla religione Cattolica. Lo troviamo nei templi, nei riturali. Lo Shinto, infatti, nasce come religione animista tradizionale fortemente legata all’agricoltura. Con questo post vogliamo raccontarvi la storia, le tradizioni e i principali luoghi dello Shinto in Giappone.

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Vi presentiamo lo “Spritz” al Sake

Milanese girls and men enjoying Sake Spritz (酒スプリッツ )

Lo Spritz è un tradizionale aperitivo veneto fatto da vino bianco, Aperol o Campari e Soda. Il vino spruzzato, sprussà o sprissà è l’aperitivo più popolare nel nord-est dell’Italia, da Venezia a Milano. Abbiamo sperimentato una variante usando al posto del vino bianco il Nihonshu (comunemente detto Sake) cioè il vino di riso giapponese. Il risultato, come potete vedere dalle testimonianze qui sotto, è stato sorprendente. Lo Spritz al Sake (酒スプリッツ – Sa-ke Su-pu-rit-tsu) è fresco, legger e pulito, perfetto per l’estate e gli aperitivi in riva al mare o in al parco.

Prossimamente la ricetta per fare un perfetto Spritz al Sake e documentazione di un Sake Spritz Party da Tokyo (酒スプリッツ一党).

 

Il Toji e l’arte di trasformare il riso in sake

Grazie a Natsuki Kikuya scopriamo questo bellissimo video che ci racconta la magia e la tradizione della produzione del sake. Il Toji (mastro cantiniere) è colui che governa tutto il processo produttivo del sake, di cui si tratta in questo sito. Oggi rilassiamoci e godiamoci questi tre minuti di poesia.

 

Gli elementi fondamentali del Sake: il riso

 

Il Nihonshu è una bevanda alcolica ottenuta dal riso, la cui qualità caratterizza enormemente quella del Sake. Il riso solitamente usato a tavola, però, quale il Koshihikari o Sasanishiki, non è adatto per la produzione di Sake. Il riso utilizzato per la produzione di Sake viene chiamato Sakamai oppure, più formalmente, Shuzou-Koutekimai e ha le caratteristiche che andremo a vedere in questo articolo.

– I chicchi sono più grandi di quelli del riso da mangiare.

Nella produzione del Sake, infatti, il riso viene raffinato (assottigliato) fino al 50-70% (rimane circa il 50-30% del chicco). Per cui i chicchi devono essere robusti da poter sopportare la raffinatura, e devono avere una consistenza omogenea.

 

– Lo Shinpaku  nel riso da sake, è maggiore rispetto al riso da tavola.

Lo Shinpaku (il cuore del chicco, la parte centrale formata in prevalenza da amido) è morbido e poroso, in gradi quindi di assorbire facilmente acqua. All’interno di questi pori si moltiplicano i Kouji, i microbi che generano la saccarificazione

 

– Il riso da sake contiene meno proteine e grassi, ed è ricco di amido.

L’elemento più importante del riso nella produzione del Sake è l’amido, che deve avere una buona purezza.  Durante la produzione del Sake la proteina del riso si scompone in aminoacidi, che aggiungono profondità al palato del sake, ma se sono troppi danno un sapore tropo forte.  Il riso da Sake ha l’amido concentrato all’interno, e proteine e grassi verso la superficie. Per questo, per produrre il Sake Ghinjyo, la qualità più pregiata, il riso viene raffinato di più per rimuovere grasso e proteina contenuti sulla parte esterna del chicco

 

– Il riso da sake assorbe meglio l’acqua.

È fondamentale che il chicco non si spacchi durante l’assorbimento dell’acqua. Il livello d’acqua nel chicco è un fattore estremamente importante e delicato che influenza il sapore del Sake, per cui il tempo di assorbimento dell’acqua viene calcolato al secondo. Nelle fasi successive, quando si cuoce il riso a vapore, l’interno del chicco deve contenere una buona quantità di acqua ma la sua superficie deve essere dura e liscia: è questa la condizione ideale per la produzione del Kouji, il microbo che farà fermentare il riso.

Il microbio di Kouji, infatti, avanza all’interno del chicco cercando acqua. Per farlo penetrare profondamente all’interno del chicco, deve esserci poca acqua in superificie e molta all’interno. Una fermentazione in cui il chicco viene scavato in profondità èa il viatico per la produzione di un buon Sake.

 

– Un riso difficile da coltivare.

Esistono una ventina di tipi di riso da Sake, ma solo circa i 15% dei Nihonshu sono prodotti con questi tipi di riso. Il riso da sake, infatti, è difficilie da coltivare e quindi è disponibile in quantità limitate. La pianta del riso da Sake è più alta di quella del riso da tavola: a volte raggiunge anche i 170cm e cede facilmente, soprattutto in condizioni meteorologiche avverse (pioggia o tifoni). Il gambo della pianta deve essere robusto da poter sostenere i chicchi più grandi del normale riso: per questo è importante anche la qualità del terreno. Le piante di riso da sake, infatti, a volte cadono anche a causa di coltivazioni troppo intensive con poco spazio di rispetto tra una pianta e l’altra.

 

– Il re del riso da Sake : Yamada-Nishiki.

Yamada-Nishiki ha un soprannome “Re del riso da Sake”. Questa razza, creata nel 1936, è un frutto di numerose ricerche mirate a trovare il riso ideale per il Sake. La varietà Yamada-Nishiki dispone di tutte le caratteristiche ideali per la produzione di Sake ed in più è molto duttile: anche in caso d assorbimento d’acqua parziale, è in grado di produrre comunque un buon Sake dal gusto ampio ma nello stesso tempo raffinato. Il Yamada-Nishili, però, è anche il riso più difficile da coltivare : la pianta è più alta delle altre, si ammala facilmente e richiede la massima attenzione nella coltivazione. Quasi tutti i Sake Daighinjyo vengono prodotti da questo riso, solitamente coltivato nella provincia di Hyogo, Okayama o Fukuoka.

 

Altri risi da Sake

– Omachi

Si tratta del riso da Sake più antico, coltivato già nel 1866. È anche l’unico riso da Sake puro (senza incroci) rimasto. Il Sake prodotto con questo riso è meno profumato da quello prodotto con Yamada-Nishiki, però ha un gusto più distinto e profondo. Il 90% della produzione di Omachi avviene nella provincia di Okayama.

– Miyama-Nishiki

Produce un Sake meno secco, non molto profumato e con un sentore residuo di riso. Viene coltivato nelle zone fredde del Giappone, nelle province di Iwate, Akita, Yamagata, Miyaghi, Fukushima, Nagano.

– Gohyaku-Mangoku

Produce un Sake dal gusto liscio, elegante, secco e leggermente profumato. Viene coltivato nella provincia di Niigata, Fukushima, Toyama, Ishikawa.