Piccola guida allo Scintoismo (per capire meglio anche il Sake)

Nel 1281 una violenta tempesta (invocata in preghiera dai Giapponesi) affonda la flotta Mongola, fu chiamata KamiKaze: Vento (Kaze) delle divinità (Kami). Il termine nasce quindi come fenomeno naturalistico mosso dalle divinità e solo a inizio ‘900 prenderà la sua accezione di “guerriero suicida” esportata al medio oriente e alle cronache odierne del terrorismo. Lo Shinto, infatti, diventerà la religione nazionalista nella Seconda Guerra Mondiale e glorificatrice dell’imperatore come discendente dalle divinità naturali. Come vediamo dalla foto qui sotto, le sue radici affondano nelle tradizioni secolari del Giappone.

Il Sake (vino di riso) sta alla religione Scintoista (Shinto) più o meno come il vino sta alla religione Cattolica. Lo troviamo nei templi, nei riturali. Lo Shinto, infatti, nasce come religione animista tradizionale fortemente legata all’agricoltura. Con questo post vogliamo raccontarvi la storia, le tradizioni e i principali luoghi dello Shinto in Giappone.

Ci sono oltre 90.000 templi scintoisti in Giappone, senza contare gli “unmanned temples” come i piccoli altari e edicole per le strade. Almeno 30.000 sono dedicati a Inari, la divinità del riso (prima) e del business (poi).

Lo Shinto nasce fortemente connesso all’agricoltura, ma oggi è completamente inurbato e molti edifici di aziende hanno il loro tempio interno (v. Shiseido a Ginza).

Lo Shinto non ha fondatore, profeta, “libro” o testi sacri, regole. Non ha aspirazioni universali per l’umanità, ma è una religione per il popolo e la terra del Giappone. Lo Shinto ha subìto profondi influssi:

– Buddisti (con cui incrocia la propria storia)

– Confucianisti ((importanza e venerazione della gerarchia (avi, imperatore))

– Taoisti (Geomanzia, divinazione)

L’essenza dello Shinto si può dire essere la ricerca dell’armonia con la natura e le sue forze (divinità ie: Kami). Il Giappone è detto la terra degli Yao Yorozu no Kami (degli 8 milioni (“infiniti”) Kami). I Kami sono le forze naturali associate alla creazione del Giappone, includendo anche gli spiriti degli avi o dei leader dei clan (Ujigami). In seguito alla nazionalizzazione della religione anche agli imperatori è stata data una discendenza divina, come ad alcuni umani eccellenti: Hitogami. Non esistono comunque gerarchie o divinità (Kami) superiori agli altri.

Altra caratteristica dello Shinto è essere associato ai riti di iniziazione: battesimi, nuovo anno, aperture/inaugurazioni (Jichinsai = ground-breaking per avere il favore dei Kami). I templi scintoisti da un lato sono molto complessi con decine di templi minori dedicati ad altri Kami rispetto a quello principale, dall’altro possono essere privi di edifici, dato il forte legame tra Shinto e natura. Il tempio è, generalmente, il luogo dove risiede il Kami forza/divinità naturale. In certi casi una montagna intera (Es. il Monte Miwa vicino a Nara) è il tempio, segnata dai Torii e da lanterne (Toro) e altari. I templi Shinto hanno forme semplici e armoniche con la natura, predomina il color rosso vermiglio, e sono fatti di materiali naturali (solitamente cipresso) e vengono ricostruiti ogni 20 anni per mantenerli sempre perfetti, rispettando il disegno originario, anche per secoli.

Ai templi ci sono luoghi dedicati alle offerte, soprattutto nei periodi festivi (Matsuri o Shogatsu) che consistono in: riso, dai produttori di riso, Sake dai produttori di sake fino a ogni tipo di bene, incluse le biciclette.

La modalità di preghiera non segue riti collettivi, ma ognuno si reca al tempio a fare l’offerte, invocare e affidarsi al Kami di riferimento. Ciò avviene attraverso l’offerta di monete gettate nello Saisen box seguite da un doppio battito di mani o da una tirata alla corda legata alla campana per attirare l’attenzione del Kami e segnalare la propria presenza. Durante cerimonie più formali si assiste alla lettura di preghiere antiche (Norito) seguite dalla condivisioni del sake.

I Kami sono entità metafisiche, che trovano nei numerosi animali raffigurati nei templi i loro servitori o messaggeri. Esempio classico la volpe, messaggera della divinità Inari, spesso confusa con lei da molti che pensano che Inari sia una volpe: la volpe ne è solo la messaggera. Altro animale centrale nel culto Shinto è il cavallo che “porta in processione” il Kami di riferimento.

I preti Shinto si chiamano Kannushi  Shinsoku e sono generalmente uomini il cui ruolo è ereditario e sottoposto a gerarchie. La più ampia organizzazione Shinto ad oggi è la Jinja Honcho che racchiude il 75% di tutte le istituzioni Shinto in Giappone. Il ruolo del prete duplice: da un lato la manutenzione del tempio a favore della comunità, dall’altro il ruolo di “intermediario” tra i Kami e gli uomini. I preti sono gli unici ammessi nella cripta al cospetto del Kami.A fianco dei sacerdoti operano le Miko, vestite di bianco e vermiglio o solo di bianco (il colore della purezza secondo lo Shinto) in occasioni particolari. In passato il loro compito era quello di oracoli, oggi governano la vita al tempio vendendo amuleti e aiutando i fedeli.

L’ingresso al tempio avviene attraversando il Torri e purificandosi presso una fontana detta Temizuya, dove ci si sciaqua le mani e la bocca.

Sincerità, gioia e purezza sono le tre virtù cardinali dello Shinto e si ritrovano in ogni sua manifestazione.

Altro elemento fondamentale dello Shinto è la ciclicità. Inizialmente legato ai ritmi della natura e dell’agricoltura, oggi lo Shinto conserva date e momenti altamente rituali come le festività di capodanno (Shogatsu), simbolo di rinnovamento e nuovo inizio e i Matsuri (festival).

 

LO SHINTO E L’INGRESSO DEL BUDDISMO IN GIAPPONE

La vittoria del Clan Soga e l’ascesa dell’imperatore Shotoku (587) hanno segnato l’inizio dell’ascesa del Buddismo, riconosciuto e promosso dal clan imperiale. Per reazione all’ingresso del Buddismo le “tradizioni religiose” del Giappone hanno iniziato a darsi un nome:

神道 Shin To (La via degli dei)

composto da:

神 Shin (o Kami) = divinità

 To (o Michi) = la via

A seguito di ciò sono stati anche commissionati/redatti dei testi quali:

– Kojiki (712 DC) “Il registro dei tempi antichi”

– Nihoh Shoki (Nihongi)  (720 DC) “Le cronache del Giappone”

Con la creazione della mitologia Shinto in retrospettiva.

Lo Shinto ebbe anche un atteggiamento fluido e astuto nel conservarsi e riorganizzarsi attorno all’ingresso di una nuova religione sostenuta dal clan imperiale. Al tempo della costruzione del tempio di Todai Ji, per esempio, i sacerdoti Shinto “ricevettero” un oracolo di Hachiman (kami della guerra) che si diceva preoccupato per il grande Budda di Todai-Ji e la sua sicurezza, chiedendo di spostare il suo tempio proprio lì, per proteggerlo. Così fu fatto, includendo addirittura altari a Hachiman dentro il tempio buddista di Todai-Ji, e lo Shinto divenne “inferiore” sì, al Buddismo, ma suo protettore. Non è infrequente vedere Kami adottati dal Buddismo, la più frequente e Inari (originariamente una Kami locale di Fushimi a sud di Kyoto, adottata come protettrice di alcuni templi Buddisti (in particolare della setta Shingon) che ne hanno innalzato il prestigio).

La predominanza Buddista prosegue dal 1100 (Periodo di Kamakura capitale, dove c’è il grande Budda) sino al 1800 terminando solo con l’avvento dell’imperatore Meiji (1868). Con la restaurazione Meiji lo Shinto ottiene sovvenzioni statali e diventa “religione nazionale” (Kokka Shinto), proliferando e “separando” i Kami dal Buddismo e dai templi buddist(Shinbutsu bunri). Ciò sofcio nell’esltazione del’Imperatore e nello Shinto come base filosofica per il nazionalismo giapponese di inizio ‘900.

Nel dopoguerra (1945) si procede rapidamente allo smantellamento dello Shinto come religione di Stato. Le sovvenzioni sono annullate,l’Imperatore Hirohito dichiara in TV di “non avere discendenze divine” e la Costituzione del 1946 assicura libertà di culto ai giapponesi.

Oggigiorno il legame tra Buddismo e Shinto resta forte e poco chiaro, si parla di Shinbutsu (formato dagli ideogrammi Shin/Kami e Butsu -Budda- ), grazie al fatto che entrambe religioni non sono “esclusive”. Nella vita del giapponese contemporaneo si dice che “nasce scintoista, si sposa cattolico e muore buddista”, in effetti l’associazione dello Shinto con l’inizio lo rende presente nella vita dei bambini e  dei giovani giapponesi come imprinting culturale. Il matrimonio cattolico è quasi “una moda” in Giappone e alcuni si sposano con rito civile “travestito” da rito cattolico in finte chiese non consacrate. Il funerale e la vecchiaia, invece, sono accompagnate dai temi del buddismo in cui i giapponesi trovano sollievo.

Oggi quindi lo Shinto (o Scintoismo), seppur ancora con grande partecipazione religiosa popolare, vive in prospettiva futura tra religione e tradizione con tensioni interne rispetto a queste sue possibili evoluzioni

GLOSSARIO

Jinja Shrine (ja) of the gods (jin = shin/kami)

Yashiro Piccoli templi suburbani

Jingu Big Shrine (gu) of the gods (jin = shin/kami)

Taisha Grande tempio, si riferisce ai maggiori del Giappone

Torii Porta di accesso al tempio che delimita la zona dove risiede il kami

Toro Lanterna di pietra

Shimenawa corda sacra che si trova in molti templi, legata attorno a alberi o rocce come simbolo della presenza del Kami

Komainu Cani coreani a protezione dei templi e dei kami, solitamente all’ingresso e in coppia.

Nio Coppia di demoni a protezione dei templi e dei kami, solitamente all’ingresso.

Temizuya Fontana per la purificazione all’interno del tempio

Sando Sentiero che dall’ingresso porta all’altare principale

Honden Altare o sala principale al cui interno (fondo) si trova il Kami

Shintai L’essenza del Kami, molto spesso incorporati in uno specchio che si trova all’interno del Honden

Saisen bako Scatola o buca per le offerte, dove si tirano monete e poi si battono due volte le mani

Ema Tavoletta votiva dove si scrive il proprio desiderio/proposito e si appende a un albero vicino al Honden

Omamori Amuleto, solitamente una busta contenente una preghiera e con un’iscrizione che indica il nme del tempio e la “funzione”: protezione della famiglia, del guidatore…

Fuda Amuleto di legno con avvolto attorno della carta (sacra per i giapponesi, si chiama Kami) e una preghiera

Hamaya Freccia scaccia malignità, solitamente si compra a capodanno e si appende nell’angolo Nord-Est della casa, il più propenso a intrusioni maligne.

Norito Antichi testi per le preghiere, scarsamente comprensibili ai giapponesi moderni

Hatsumiyamairi Prima visita al tempio di un bambino

Shicigosan (7-5-3) Festival in novembre dove i bambini e le bambine di 7, 5 e 3 anni vengono portati al tempio.

Matsuri Festival a carattere popolare e liberatorio in cui il Kami è trasportato in parata (Mikoshi) in una diversa località per essere venerato dal popolo.

Hatsumode Prima visita dell’anno al tempio, solitamente a mezzanotte del 31 dicembre (80M di persone ogni anno)

Butsudan Altare domestico dedicato a Budda

Kamidana Altare domestico dedicato ai Kami

 

DIVINITÅ 

Amaterasu Dea del sole, associata all’Imperatore

Inari Deal dell’abbondanza, del riso e del business, venerata anche nei templi buddisti

Hachiman Lo spirito del leggendario imperatore Oijin, Kami della guerra e(oggi) del successo.

Tenjin Kami dell’educazione (a cui si rivolgono gli studenti) Riconducibile alla vita del maestro Sugawara No Michizane, grande fautore dell’educazione e morto in esilio

Susanoo Fratello di Amaterasu è il Kami del vento, un Kami pericoloso che può creare disastri, ma anche proteggere se propriamente invocato

Konpira Kami del mare, sia in termini di sicurezza (protettore) sia di commercio. È il patrono dei marinai, pescatori, costruttori di navi.

Izanami e Izanagi (femmina e maschio) I Kami della creazione del Giappone, da cui discende Amaterasu

 

Il mito della creazione del Giappone

Da in cima a un ponte nei cieli Izanagi taglia le acque con la spada e crea la terra del Giappone. Izanami dà i natali ai vari kami, ma muore partorendo quello del fuoco. Sconvolto Izanagi va a cercarla negli inferi, trovandola marcia e mangiata dai vermi (Lo Shinto è la religione della giovinezza e del rinnovamento perpetuo). Izanagi cerca di trascinarla verso la superficie, ma lei manifesta lo spirito dei morti, rifiutandosi di abbandonare il regno dei morti. Izanagi fugge verso la terra, chiudendo con una roccia il passaggio verso il sottosuolo. Izanami, che lo ha inseguito, chiede di entrare assieme agli altri morti nel regno dei vivi e minaccia di fare 1.000 morti al giorno. Izanagi si rifiuta e promette 1.500 nuove anime al giorno (il trionfo della vita sulla morte). Al suo ritorno Izanagi si lava per purificarsi e da questo gesto nascono una serie di Kami, tra cui Amaterasu e Susanoo (Sole e vento). Izanagi dà ad Amaterasu il controllo sulla terra del Giappone, il fratello (Susanoo) offeso, la insulta e lei si nasconde in una grotta, gettando il Giappone nell’oscurità. Il popolo giapponese, allora, la prega e la fa uscire dalla grotta, riportandola al centro della nazione, dove lei dà incarico al nipote Ninigi di governare il mondo (il Giappone) e gli consegna uno specchio (simbolo di Amaterasu), una spada e un gioiello (la matrice del tesoro imperiale). Amaterasu è associata, oggi, all’Imperatore, Ninigi, infatti, è nella mitologia il primo imperatore del Giappone.

 

The Seven Gods of Good Fortune

Da sinistra a destra:

1) Hotei. Divinità dell’abbondanza  e benessere, grassoccio e sorridente

2) Jurojin. Divinità della longevità

3) Fukurokuju divinità della felicità e salute

4) Bishamonten Kami dei guerrieri

5) Benzaiten (Benten) deal dell musica, conoscenza, arte e bellezza. Ricorda la divinità Hindu Saraswati, probabilmente “trasportata” sino in Giappone del Buddismo.

6) Daikokuten divinità del commercio e della ricchezza, spesso ritratto assieme a Ebisu nei piccoli negozi.

7) Ebisu Kami dei pescatori e mercanti, spesso ritratto con un pesce

 

TEMPLI PARTICOLARI

Meiji Jingu (1920)

Grande tempio a Tokyo dedicato all’Imperatore Meiji, fautore della restaurazione (Meiji Restoration 1868-1912) e della “nazionalizzazione”dello scintoismo. Trasfigurato in divinità e “enshrined” a Meiji Jingu.

Todai-ji (728 DC)

Grandioso tempio buddista a Nara. Uno dei templi centrali nell’affermazione del Buddismo.

Fushimi Inari Taisha

A Fushimi, Kyoto, è il più importante dei 30.000 templi dedicati a Inari, occupa qusi un’intera montagne, caratterizzato dalle migliaia di Torii offerti dalle aziende giapponesi

Yasukuni Jinja

A Tokyo è il tempio dedicato ai caduti in guerra (criminali compresi), oggetto di dispute politiche, specialmente dopo la visita ufficiale del primo ministro Yasuhiro il 15 agosto (anniversario della resa giapponese quando l’imperatore Hirohito annunciò alla radio l’accettazione della dichiarazione di Potsdam) 1985. Per i tradizionalisti il tempio è il simbolo e desiderio della rinascita dello Shinto nazionalista, per i liberali ne rappresenta i peggiori pericoli.

Ise Jingu 

Forse il luogo più sacro del Giappone, a Ise, nella penisola di Kii, diviso in Naiku (Inner shrine) e Geku (Outer Shrine).

Kasuga Taisha, Nara.

Izumo Taisha, dedicato a Okuninushi no Mikoto, un Kami che favorisce gli incontri e i matrimoni, eta di pellegrinaggi di giovani coppie

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Questo post è una serie di appunti presi consultando Wikipedia, fonti online e leggendo l’ottimo libro SHINTO di Ian Reader, Edizioni Simple Guides (Qui su Amazon). Eventuali segnalazioni di refusi e/o imprecisioni sono ben accette nei commenti.

 

2 pensieri su “Piccola guida allo Scintoismo (per capire meglio anche il Sake)

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